Conferenza pubblica della
Prof.ssa Valentina Gilardi
Giovedì, 16 ottobre 2014, ore 20.15
Hotel Pestalozzi, Piazza Indipendenza 9 – Lugano
con brani poetici recitati da Fedra Rachouti,
accompagnamento musicale di Marlene Demers-Lemay
organizzazione:
Delegazione della Svizzera Italiana
dell'Associazione Italiana di Cultura Classica
Con il contributo finanziario del Cantone Ticino
derivante dal Sussidio federale per la promozione della cultura italiana.
Ghiannis Ritsos (1909 – 1990) è uno dei poeti greci più
importanti del ’900, ma la sua poesia è ancora poco conosciuta al pubblico di
lingua italiana. Anche in Grecia, del resto, è stato riscoperto pienamente solo
in anni recenti: per un lungo periodo, infatti, è stato visto soprattutto come
il poeta della sinistra ortodossa, mentre è riduttivo pensare alla sua poesia come
a una poesia di contenuto soltanto politico. All’interno della lunga vita
creativa di Ritsos ci interessa qui seguire il filone della rielaborazione del
mito. L’opera esemplare in questo senso è senz’altro Quarta Dimensione, opera matura
di Ritsos e forse il suo capolavoro. Si tratta di una raccolta di diciassette
monologhi drammatici in cui il poeta dà voce ai protagonisti del mito
riprendendo in particolare i testi tragici, ma in una prospettiva rovesciata:
così gli eroi – più spesso eroine – sono i perdenti, quelli che non hanno avuto
la gloria immortale dei personaggi tragici (valga come esempio Crisotemi),
oppure quelli che erano sconfitti già nella tragedia antica (per esempio
Agamennone). In quello che si intuisce essere l’ultimo atto della loro
esistenza, i protagonisti dei monologhi di Ritsos si abbandonano a una lunga e sommessa
confessione in presenza di un ospite muto; partendo da un momento indefinito
dell’età contemporanea – tale è l’ambientazione – ripercorrono la propria
storia e gli eventi del mito svelando le debolezze e i retroscena,
scandagliando le dinamiche dell’animo umano e riflettendo sui dilemmi
universali dell’uomo. Il poema è un susseguirsi di pensieri nitidi e immagini
potenti, di cui colpiscono non solo la foggia poetica ma la straordinaria
verità. Nel nostro incontro, oltre alla lettura recitata e al commento di brani
tratti da Quarta Dimensione, ascolteremo l’esecuzione di alcuni brani tratti da
Epitafio e da Diciotto canzoni per la patria amara, opere musicate negli anni ’60 da Miki Theodoraki: il tema dell’impegno
civile ma soprattutto dell’amore per l’uomo che compare in queste poesie è uno
dei temi centrali anche nella rilettura che Ritsos dà del mito, ed è forse in
questo che consiste la sua straordinaria forza.
Valentina Gilardi si è laureata all’Università degli Studi
di Milano con una tesi su Quarta Dimensione di Ghiannis Ritsos, occupandosi dei
rimandi del mito antico in una delle opere più rappresentative della poesia greca
contemporanea. Dopo la laurea ha approfondito lo studio della lingua neogreca
ad Atene e a Cipro, e ha poi intrapreso il mestiere di traduttrice. Tra gli
scrittori greci più importanti che ha tradotto si segnalano Nikos Kazantzakis e
Zyranna Zateli. Nel corso degli ultimi anni si è occupata dell’influenza del
mito antico anche nella poesia di Ghiorgos Seferis e di Ànghelos Sikelianòs,
oltre che dell’opera di Kostandinos Kavafis. Insegna lettere nei licei e nella scuola
media, e ha organizzato viaggi in Grecia per i suoi studenti, convinta che la
scoperta dei luoghi della Grecia antica debba essere anche l’occasione per un
contatto con la realtà greca contemporanea. Appassionata di lingua, letteratura
e civiltà della Grecia contemporanea, vive una parte dell’anno ad Atene.